lunedì 4 giugno 2012

Tutto scorre verso il lato di minore resistenza

13. 30 Aprile, 12:00 - Soleggiato
Stanotte ero così agitato che ho sognato che dovevo andare al lavoro.
Poco convinto ci arrivavo ma avevo dimenticato le chiavi dell'armadietto, dove tengo il pc, a casa; anzi un'altra casa molto più lontana di quella attuale.
Provavo a chiamare Riccardo, il mio collega, che ha l'altra copia della chiave dell'armadietto - che è in comune - ma anche lui non era molto convinto se venire al lavoro.

Dopo un po', mentre uscivo dal dormiveglia, ho sentito Antonio entrare in salone quatto quatto. Sono rimasto immobile finchè non mi ha chiamato e mi sono "svegliato". Mi richiedeva le chiavi di casa perchè giustamente doveva andare al lavoro e la porta era stata chiusa prima di andare a dormire. E le chiavi le avevo io.
Le chiavi del lavoro... le chiavi di casa...
E' così confuso eppure scorre, in un certo senso.
Come il tedesco. Leggo e capisco varie parole ma generlamente è tutto confuso.
Guardo il fiume Meno e cerco di capire, rispetto al nord della città, verso dove scorre.
E mi viene in mente Pino Marino: "...e tutto scorre verso il lato di minore resistenza".
Se fossi io a fare troppa resistenza alla vita e perciò questa non fosse facilitata a scorrere verso di me quanto volessi?
Lo trovo confuso ma molto plausibile.
E' giunto il momento di arrendersi alla vita?
Lasciare la rabbia adolescienzale, a 38 anni?
Perdonarsi tutto?
Questa è una destinazione a cui non avevo ancora pensato prima di partire.


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