lunedì 10 settembre 2012

Almeno sto bene

E alla fine della crisi sono riuscito a finire di scrivere il racconto di questo viaggio. No, non intendo quello che avete letto fino ad ora. Ho rivisto tutto, l'ho ampliato e ho aggiunto altri capitoli. E ne ho fatto un libricino bello, bellino.


Si può acquistare su lulu.com dalla mia vetrina.
http://www.lulu.com/spotlight/GiGiBonisoli
7 euro il cartaceo e 2 euro il PDF.
(tutto il ricavato sarà devoluto in studio di registrazione)

Indice:
Premessa
La partenza
In volo
Avvicinamento
Francoforte
Goethe
La Zeil e il fiume
Le tedesche
Un’altra mentalità
Somiglianze
Il peso delle monete
La musica che gira intorno
Quel peso nel corpo
Tutto scorre verso il lato di minore resistenza
Innamorarsi di corsa
La vecchia bambina
Il videoclip
Tuttemozioni
Passeggiando per Hogwarts
Wow
Appendice 1: I cercatori di bottiglie
Appendice 2: Due ruote e un cellulare
Appendice 3: Quelle cose che da noi sono vietate
 Appendice 4: Mercatini e mercanti
Appendice 5: Dove andare a bare
Appendice 6: La canzoncina finale
Ringraziamenti
 



domenica 2 settembre 2012

Anniversari

1 maggio - 1 settembre Crisi-versario


venerdì 15 giugno 2012

Wow

19. 2 Maggio, 15:00 - Pioggia leggera
A pranzo siamo andati a mangiare alla Japan Tower.
All'ultimo piano c'è la mensa dove vanno i colletti bianchi dell'euro platz.
Se hai il tesserino da eurodipendente spendi pochissimo. Da esterno è come andare in un bel ristorante del centro. La cucina ovviamente è ottima, c'è l'angolo del vegetariano e ci sono chef italiani.
Si paga tutto a peso. Però la vista sulla città è inclusa nel prezzo.

Abbiamo parlato un po' di questa scelta di trasferirsi, delle implicazioni, della musica e altre cose.
Ho salutato Antonio che doveva tornare al lavoro.
Ora sto seduto a un bar sul fiume a bere birra e a scrivere, che son due cose che mi riescono benissimo qui a Francoforte.
Piovvigina, ma non mi da fastidio.
In verità, a parte la mia stronzaggine a criticare e commentare qualunque cosa in questi giorni nulla mi ha dato fastidio. Ogni cosa era illuminata... (cit.)
Cos'è stata alla fine Francoforte?
Non era una vacanza, non era una tregua, non era un colloquio informale, non era una lezione di cucina, non era elezioni politiche, non era una rinascita, non era una città per vecchi, non era la città di Goethe, non era Londra, non era l'eurozona...
E' stata invece un amico, un fiume, era il sole, una canzone, un bel culo che correva, l'adolescenza, era la birra, le camminate, gli sguardi stranieri, le domande e le risposte.
Era e sarà, soprattutto è!
E' dentro di me come fuori di me.
Quello che ho voluto ho avuto, quello che ho sognato si è avverato.
Quello che ho scritto ho cantato.
Tutto era con me perchè non avevo paura di viverlo.
Ed ora so anche cosa succederà, da quando mi alzerò tra qualche minuto...
Chiuderò il quaderno.
Mi dirigerò in stazione e prenderò quel treno per l'aeroporto.
Farò il check-in e aspetterò il mio volo leggendo Paco Ignacio Taibo II.
Salirò sull'aereo e dopo un po' atterrerò a Roma.
Raggiungerò casa.
Chiuderò la porta alle mie spalle e aprirò una birra.
Mi siederò ad assaporare la mia vita, ringrazierò l'universo ed esclamerò di nuovo un profondo ed emozionato WOW!


giovedì 14 giugno 2012

Passeggiando per Hogwarts


18. 2 Maggio, 12:30 - Leggermente nuvolo
L'ultimo giorno a Francoforte comincia alle 8.
Con la preparazione della valigia e aspettare che smetta di piovviginare. Alla fine il meteo oggi un pochino ci ha preso.
Poi alle 11 stavo morendo di caldo. Vabè.
Sono sceso con il tram ad una fermata dopo il ponte che porta in centro, Baseler Plaz - dietro la stazione, e sono andato a visitare la zona ovest sopra il Meno, che ancora non avevo visto.
Qui gli appartamenti sul fiume sono molto cari e di prestigio e dietro di essi c'è anche un piccolo porticciolo per motoscafi e piccole barche a vela.
Poi cominciano le fabbriche, i treni merci, la ciminiera... mi sa che li hanno un po' presi in giro sul fatto del prestigio, così... a naso.
La zona ovest non offre molto altro di turistico. Forse non ha niente di speciale ma il turista vede di tutto per la macchina fotografica in ogni angolo. Ora che ci sono dentro l'ho capito.
La seconda cosa architettonica interessante è il Finanzamt, l'ufficio delle imposte. E' immenso; dall'alto sembra una grande E con 5 linee perpendicolari che partono dalla base.
Alto come un castello con i torrioni; 5 corridoi con 5 cappelli colorati in cima e i binari del treno alle spalle.
Potrebbe sembrare una succursale babbana di Hogwarts.
Si sa mai che la Merkel viene qui a fare i filtri d'amore per Sarkozy?

Credits: Google Map

mercoledì 13 giugno 2012

Tuttemozioni

17. 1 Maggio, 23:00 - Luna sorridente
Abitudini e consuetudini.
A Roma siamo abituati al concerto del primo maggio.
Ma a Francoforte cosa fanno?
La collega di Antonio gli ha detto che loro aspettano la mezzanotte nei pub, bevendo. Birrafondai!
E invece a sorpresa nella piazza del vecchio palazzo dell'opera c'era una festa con annessa 51a corsa in bici.
A Francoforte hanno la classica professionisti il giorno dei lavoratori.
Una fiera con stand sportivi, salsiccie, birre, gadget, torte di mele e personaggi bizzarri.
Durante i tre giri di birra abbiamo conosciuto Rolf, tastierista attempato e un po' alticcio che vedendo le nostre chitarre (che erano diventate due, perchè dopo aver girato il video Antonio ne ha comprato una nuova) si è presentato come tastierista per suonare con noi!
Alla fine ha lasciato il biglietto da visita a Tony (già si monta la testa...)
Prima di tornare a casa verso le 19 e visto che il sole era ancora alto abbiamo fatto un giro sul fiume.
Io non so com'è che succedono queste cose ma mi sono innamorato di nuovo!
E non pensate male, con l'ormone ballerino.
Mi sono innamorato ancora di quella di ieri, la corridrice!
Noi percorrevamo il marciapiedi a lato dei musei mentre lei scendeva le scalette per andare sul fiume.
Non l'avevo vista in faccia ieri ma sentivo fosse lei.
Viso celestiale ma rigido, non triste ma sicuro.
Occhialetto semi scuro e capelli legati come le corridrici della germania dell'est degli anni 80.
E' scesa sul LungoMeno girando verso il ponte della ferrovia ed ho avuto la conferma; era lei.
Maglietta nera, ma i calzoncini e quelle gambe...
Che tuffo al cuore.
Era da... da... da un po' che non sentivo una cosa così dentro di me.
Brividi, emozioni, sragionamenti, fantasie; c'est la vie.
Citando Montaigne: "Senza lunghi amorevoli momenti di sogni ad occhi aperti la vita sarebbe solo una macchina sterile e sbuffante".
Lo so che è solo un sogno, che è impossibile una storia con la mia corridrice "krucca und fregna" ma 'sti cavoli. Se non ti lasci andare a partire dei sogni non succederà mai nulla!
Peccato solo domani sia l'ultimo giorno se no una corsetta me la facevo.
Ci dirigiamo al nostro solito bar sul fiume e riusciamo dopo giorni a guadagnare le poltroncine nella zona vip.
Una coppia lesbica in vacanza ci fa una foto e ci ringrazia.
Vedi, se ti fermi alle paure e agli stereotipi, non costruisci nulla di emozionante.
Un fantastico tramonto ci saluta mentre il cuore mio è colmo e grato di tutto.


lunedì 11 giugno 2012

Il videoclip

16. 1 Maggio, 15:30 - Soleggiato
Le previsioni davano brutto tempo quindi avevamo pensato di rimediare la giornata persa in modo alternativo: girare un video per il mio cd.
Antonio aveva già lavorato a qualche video per il suo collega a Londra, perciò quando gli ho proposto l'idea ne è stato entusiasto.
La scelta, dato che davano pioggia, era caduta su "Lava via".
Con immensa gioia svegliandomi la mattina per primo maggio si presentava con un cielo più che azzurro e un sole splendente.
Mentre mi lavavo... "Lava via" se ne andava giù nel tubo e senza accorgermene stavo canticchiando "E' finita la crisi"!
Ci siamo portati sul fiume con qualche idea, la macchina fotografica in HD e la chitarra di Antonio. Il grosso delle idee è nato così sul momento.
Non so cosa ne sia uscito ma l'idea alternativa, o comunque autoprodotta al 100%, è la mia preferita sempre.
Lavorandoci in due forse non è più così autoprodotta ma diventa già una collaborazione...
"E' finita la crisi" è la mia canzone preferita del disco.
Un po' mi sono vergognato a cantare tra i tedeschi e un po' mi ha divertito.
Lo scenario era ottimo, la giornata ottima, la canzone pure (anvedi la modestia...).
Qualche tedesco di è fermato a sentire, altri si giravano incuriositi.
Noi se semo divertiti tanto, tutto il resto è noia; o come diceva Er Piotta: "come comunque vada, sarà un successo".




venerdì 8 giugno 2012

La vecchia bambina

15. 30 Aprile, 23:59 - Luna coperta
Stasera alle 18 siamo saliti finalmente sulla main tower, la più alta torre visitabile della città.
Cinquantasei piani di morbidezza...
Per salire bisogna superare metal detector e controllo di sicurezza come in aeroporto.
E non si capisce perchè negli altri grattacieli non c'è.
Sarà per la piattaforma turistica? Perchè è un simbolo?
L'assurdità è che non puoi portare su tutto quello che vuoi o hai nello zaino. Tipo le bandierine della Germania (colpa del bastone?) o la spesa del supermercato. Un ragazzo ha dovuto lasciare 3 scatole di zuppa e altri prodotti.
Io ho potuto portare su un ombrello e due penne biro "affilatissime". Bho.
Francoforte dall'alto è proprio bella. Tutti gli stili si fondono insieme con il fiume, i campanili e i tetti delle case.
Ciò che stona dall'alto sono invece i grattacieli.
Antonio ha saputo che tutto quello che vediamo anche se settecento-ottocentesco e storico... è finto!
La città durante la seconda guerra mondiale è stata la più colpita della Germania, e in seguito l'hanno ricostruita tutta come era prima...
Ora mi è più chiaro perchè dall'alto ti da un'impressione e da terra un'altra.
E' come "Lo strano caso di Benjamin Button": a guardarla Francoforte sembra vecchia ma in realtà è una bambina.


mercoledì 6 giugno 2012

Innamorarsi di corsa

14. 30 Aprile, 15:00 - Leggermente nuvolo
Le città attraversate da un fiume sono molto più vive delle altre.
Francoforte, come Roma e Firenze... uhm... si, sto a dì na cazzata!
Se penso a Torino e Verona non lo direi sto concetto.
Ma mettiamo che non conosco abbastanza Torino e Verona ed evito la lapidazione.
Ok, siamo al momento delle banalità...
Quello che vedo qui a Francoforte è che il fiume è molto vissuto nel quotidiano.
Sia perchè è più grande del nostro Tevere e Arno (ad esempio), sia perchè ai suoi lati ci sono piste ciclabili, panchine, prati, alberi, parchi giorchi, chioschi e una volta ci passava anche il tram.
Le sue sponde sono molto più basse delle nostre e penso sappiano il fatto loro visto che a poco più di due metri di altezza ci stanno i musei.

Camminavo lungo il fiume finchè era possibile. Avevo in testa di non fermarmi.
Ad un certo punto mi superò una corridrice in calzoncini neri e canotta rosa... di cui mi innamorai subito!
Un magnetismo che non sentivo da tanti mesi.
Iniziai a seguirla e a non perderla di vista accelerando il passo.
Lei arrivò ad un muro e ne fui felice perchè sarebbe tornata indietro e l'avrei vista in viso.
Pensai al tipo di saluto o pretesto da sfoggiare; fantasticavo insomma.
Con grande sorpresa il muro nascondeva una scaletta.
La ragazza bionda, capelli raccoli, salì e sparì in una zona dove stavano costruendo un nuovo grattacielo.
La seguii sapendo che tutto questo era ridicolo.
Pensai di averla persa poi la vidi ferma sul ponte della ferrovia.
Salii anche io ma lei ripartì a camminare e scese dall'altra parte del fiume per riprendere a correre verso la città.
E sì che mi ero preparato le peggiori citazioni di Fabio Volo (tanto qui mica lo conoscono): "Ciao, sono uscito a fare due passi nel mondo ed è una vita che ti aspetto..."
Vabbè, come un sogno lascaii andare, lascai s-correre.
Razionalmente mi ripresi e andai dalla parte opposta a proseguire la passeggiata.
Ero lontano dal centro; arrivai nella zona dei club nautici.
Tutti molto chic.
Vidi una coppia nell'ultimo tavolo. Sembravano turisti ed ognuno leggeva riviste.
Dopo 15 minuti tornai indietro sulla stessa strada per tornare in città.
La scena era molto diversa: parlavano.
Anzi, lui parlava e lei fingevsa di ascoltare solo che la sua faccia era emblematica; di una che ha sbagliato qualcosa, tipo dove si trovava e dirigeva lo sguardo verso terra, verso un punto sconosciuto.
Mi sono venuti subito in mente gli Offlaga Disco Pax: "Perchè lo faccio? Non vedi che io non ci vorrei stare qui?"
Lui niente.
Continuava a parlare cercando di infondere interesse.
A me sembrava un giovane chirurgo che stava raccontando la sua prima operazione di asportazione di prostata. Elettrizzante!
Mi sono cercato una panchina e mi riposato un po' aspettando che ripassasse "un tram chiamato desiderio", che tradotto è "un'altra corridrice in short" diretta in città a darmi le energie per rialzarmi e fare questi 3 km a piedi.

lunedì 4 giugno 2012

Tutto scorre verso il lato di minore resistenza

13. 30 Aprile, 12:00 - Soleggiato
Stanotte ero così agitato che ho sognato che dovevo andare al lavoro.
Poco convinto ci arrivavo ma avevo dimenticato le chiavi dell'armadietto, dove tengo il pc, a casa; anzi un'altra casa molto più lontana di quella attuale.
Provavo a chiamare Riccardo, il mio collega, che ha l'altra copia della chiave dell'armadietto - che è in comune - ma anche lui non era molto convinto se venire al lavoro.

Dopo un po', mentre uscivo dal dormiveglia, ho sentito Antonio entrare in salone quatto quatto. Sono rimasto immobile finchè non mi ha chiamato e mi sono "svegliato". Mi richiedeva le chiavi di casa perchè giustamente doveva andare al lavoro e la porta era stata chiusa prima di andare a dormire. E le chiavi le avevo io.
Le chiavi del lavoro... le chiavi di casa...
E' così confuso eppure scorre, in un certo senso.
Come il tedesco. Leggo e capisco varie parole ma generlamente è tutto confuso.
Guardo il fiume Meno e cerco di capire, rispetto al nord della città, verso dove scorre.
E mi viene in mente Pino Marino: "...e tutto scorre verso il lato di minore resistenza".
Se fossi io a fare troppa resistenza alla vita e perciò questa non fosse facilitata a scorrere verso di me quanto volessi?
Lo trovo confuso ma molto plausibile.
E' giunto il momento di arrendersi alla vita?
Lasciare la rabbia adolescienzale, a 38 anni?
Perdonarsi tutto?
Questa è una destinazione a cui non avevo ancora pensato prima di partire.


venerdì 1 giugno 2012

Quel peso nel corpo

12. 29 aprile, 23:59 - Quasi luna nuova
"(...) e io mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finchè non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione". Jack Kerouac
Questo è il passaggio più bello da "Sulla strada" di JK.
Lo lessi per caso un giorno, mentre ero in metropolitana a Milano, su un mensile di musica. Era una frase "promozionale" in una specie di bacheca di annunci per amici di penna.
Erano i primi anni 90 se non addirittura il 1990...
Ora tutto quel mondo non esiste più.
Ma sono ancora sulla strada che inseguo continue stelle cadenti e stelle comete, e ho davvero da offrire solo la mia confusione; così sconfinata che a volte può sembrare un'immensa conoscienza di tante cose invece è una specie di aglomerato di informazioni senza logica accatastate a caso nella testa.
Escono a caso e basta.
Sono un po' stanco ora.
Per la birra e i pensieri di questa notte.
Ho gli occhi un po' lucidi.
Il fatto è che ogni tanto mi fermo di colpo a vedere la strada ed è come se sentissi un peso nel corpo tutto insieme.
Le stelle, le scommesse, le cadute, la confusione, il buio della notte... è tutto chiaro eppure tutto doloroso e non c'è scampo; devi subito riprendere la strada o morirai sopraffatto da quello dentro e quello intorno.
Non importa la direzione... devi andare.
In molti ti daranno per matto, incoerente o egoista; ma vivere non è facile. Sopravvivere ancora di meno.
E se questo lo capisci a Francoforte Sul Meno, non c'è meno che tenga. Vai!

Ponte Milvio rulez. Esportiamo mode in tutto il mondo...

mercoledì 30 maggio 2012

La musica che gira intorno

11. 28 aprile, 23:59 - luna nuova
Anche questa sera la stanchezza ha il sopravvento dopo cena e la città di sera non la vedo.
Finiamo tra divano, chitarra e youtube a sentire musica italiana.
Aggiorno Antonio, quasi lo istruisco :-), sui gruppi italiani validi attualmente che deve tenere d'occhio. Oltre ai preferiti comuni Diego Mancino e Bobo Rondelli ascoltiamo Offlaga disco pax, perturbazione, kutso, Valerio Millefoglie, Calibro 35 e Pilar.
La cosa che mi sconvolge un po', e anche se il mio ex collega me lo ripete ogni tanto ma faccio fatica ad accettarlo e memorizzarlo, è che in Germania la GEMA, tipo la nostra SIAE, fa bloccare un sacco di video musicali ufficili sul Tubo. Le versioni live o di cantanti poco famosi passano ma già per vedere Cristina Donà o Steve Vai (ammazza che confronto) è impossibile.
Google ci ha provato a fare ricorso contro sta Gema ma ha perso.
Ma nel 2012 una censura così forte, perchè questa è censura, che senso ha?
Non hai i tornelli in metrò e l'obbliteratrice sui mezzi e ti sputtani il senso di civiltà così?
Poi però non fai una piega ed è permesso fare pubblicità sulle sigarette (cose pazzesche per noi)?
O vendere mignon di qualunque alcoolico come fossero mini croissant prima di uscire dal supermercato...
Anche oggi mi avete sorpreso!

giovedì 24 maggio 2012

Il peso delle monete

10. 28 Aprile, 21:00 - Luna crescente
Sarà che siamo in Germania, sarà che favevano quasi 30 gradi in questi giorni ma a Francoforte bevono dalla mattina!
Usciamo prima delle undici e camminando vedo un signore che sta all'ingresso di un locale bar edicola con davanti una bottiglia di Weiss. Però alle 10:48 non c'erano 30 gradi... e allora sarà che siamo in Germania.
Dopo aver divorato un traditional "qualcheccosa" wurst - salsiccia speziata - sul LungoMeno siamo andati a fare una cosa ancora più turistica...
Piccola parentesi: birra tipica locale sul fiume- prodotta qui - 3.80€ mezzo litro. Questi sò prezzi!
Dicevo, oggi si fa una cosa turistica: abbiamo preso l'ebberlwei express. Un tram folkloristico, anzi tipoco, di Frankfurt che in un'ora fa il giro della città offrendo mini brezel, salatini delle feste improvvisate, e vino di mele.
Questo vino di mele ricorda il peggior moscato dei miei peggiori capodanni, che fortunatmente sono stati pochi.
Io capendo la fregatura ho preso quello allungato con acqua. Ho assaggiato anche quello non tagliato di Antonio... pure lui ha passato qualche capodanno con i peggiori moscato.
Anche oggi arriva il giapponese di turno. Questo si è prestato di farci la foto tipica da turista che ci stavamo facendo con l'autoscatto. In verità era per attaccare bottone.
Quando ha saputo che eravamo italiani ci ha detto che era stato a Roma e ha tirato fuori una specie di fumetto manga giapponese-italiano con le frasi nelle due lingue; è partito dalla prima prima: "Buongiorno, buonasera, come stai? Come ti chiami?". E noi educatamente abbiamo risposto.
Lui ha continuato a leggere: "Io mi chiamo..." e ha fatto una pausa di qualche secondo!
Ma come?! manco ti ricordi come ti chiami? Lo devi leggere?
Poi ha risposto "Oki".
Antonio da previdente gli ha fatto un po' di domande sul libro manga-vocabolario e siamo riusciti a farlo chiudere. Diciamo che non saremmo riusciti a resistere ad un'altra pagina da primo giorno di scuola.
Fortunatamente Oki è passato ad attaccare bottone con due altri turisti e ci siamo salvati del tutto.
Scesi dall'ebbelwei abbiao aspettato il tram che portava bella zona nord-est, Bornheim, una volta abitata dalla classa operaia ed ora, secondo la guida online lonely planet - dopo essersi fumata una canna, quartiere bohemien (come se bastasse sbagliare qualche lettera...)
Ma perchè l'operaio è stato mai bohemien? Con tutto quello che succede, per quello che guadagna, le tasse continue, i diritti negati, i turni di lavoro. Tutto questo è bohemien? O forse bohemian rhapsody?
La zona è molto carina, con i negozietti, i vicoli e i tedeschi fuori dai bar a vedere le partite di pallone come se fossero già iniziati gli europei.
Nelle altre zone della città questo non si è visto. Qui è molto più Londra. Molto più tifoseria schierata!
E infatti Antonio, che arriva da due anni passati a Londra, apprezza molto.
Camminando per le vie avvisto un negozio che vende fotografie panoramiche di Francoforte e mi chiedo perchè ancora non ne ho fatte visto che gli spazi e gli scorci lo permettono.
Guardo i prezzi di queste stampe e vedo che sono da capogiro: 350€ l'una. Sono lunghe 1 metro ma mi sembra esagerato. A proposito di prezzi toccherebbe aprire una ferramenta import-export con l'Italia... Casaualmente ho visto il prezzo di una serratura tipo europeo-mappato per casa: 149€!!! Santo cielo, l'altro giorno l'ho pagata 30€ da noi. Questi sò pazzi.
Apriamo i lparadiso della serratura a Francoforte vi prego.
Tornando alle stampe panoramiche... una ci colpisce: è la piazza famosa in tutto il mondo con il simbolo dell'euro. Ma il nostro fotografo, e non si capisce se è scemo o un genio, si è posizionato per la foto in un punto, l'unico di tutta la piazza, in cui l'euro viene impallato da un albero. Trooooopo bohemien!
Quello che mi fa ricredere sulla genialità del fotografo è il prezzo: 149 euro.
Aquile pure quelli del negozio. Solo dopo la stampa hanno capito la cazzata.
Però, forse, a uno di questi attivisti di occupy Frankfurt che stanno in quella piazza da ottobre 2011 potrebbe essere come un sogno: l'euro sparito, eclissato, naturalizzato! Solo che la foto è così antecedente che non ci sono nemmeno loro con le tende e gli striscioni a protestare.
Tutto ciò mi sembra un falso storico, una cosa da negazionisti bipartisan.
Roba da Grecia post crisi...
- "Comanda l'euro"
- "No comanda la dracma"
- "Ma non era stata ritirata?"
- "Era solo nascosta!"

Antonio e la coda del tram

mercoledì 23 maggio 2012

Somiglianze

09. 28 aprile, 9:00 - Soleggiato
Stanotte ho quasi sognato tutti i miei colleghi.
I luoghi del sogno li avevo già sognati ed anche alcune situazioni, tipo l'allagamento di un locale per colpa nostra.
Penso di averli sognati perchè con Antonio si parlava e confrontavano i nostri impieghi  e le situazioni aziendali. E soprattutto di lasciare qui il curriculum per una posizione appena liberatasi come webmaster.
Ho sognato anche il ristorante indiano dove conobbi per la prima volta Anna, la mia ex.
Non ci avevo mai pensato ma ha dei caratteri ed un portamento molto nordeuropeo.
Lei ama l'inghilterra, e infatti insegna inglese, ma ieri ho incrociato un sacco di ragazze che le somigliavano...
La sto cercando io idealmente? Mah, non so. Col mio subconscio non parlo mai.
Troppo sub.
Ho incrociato anche due ragazze che assomigliavano alle mie amichette Mary e Kikka.
Certo è che ieri sera parlando del tempo passato Antonio se ne è uscito con un "Chi? Quella del Mac?".
Io sono rimasto bloccato con davanti agli occhi questo hamburgher per dieci secondi e non capivo; non riuscivo a collegare. Che cosa c'entra Anna con un panino?!
Poi si è spiegato meglio: "non ti aveva regalato un macintosh?"
Ah, sì. Mi regalò il suo Mac bianco. Che poi gli ho ridato. Ma chissà perchè quando hai voluto bene a una persona certe relazioni persona < > oggetto non le riesci a risolvere... manco davanti a un panino o una birra.

Niederrad - zona residenziale

martedì 22 maggio 2012

Un'altra mentalità

08. 27 aprile, 23:59 - Leggermente lunare
Abbiamo bevuto la birra finalmente. Dopo quasi un anno.
L'amicizia è una gran cosa... e una gran cosa è lo stipendio che prende Antonio!
Non per essere veniali ma in Italia ci stanno davvero massacrando.
In germania le tasse sono superiori ma il netto che porti a casa è comunque il doppio che da noi.
Mica devi pagare migliaia di persone che non fanno nulla, pagare... pardon strapagare... politici, portaborse, mogli e amanti, cugini...
Non hanno la cultura a fregare gli altri. In metropolitana e nelle stazioni del treno, per dire, non ci sono i tornelli (su avete letto bene) e le obliteratrici. Eppure tutti fanno il biglietto alle macchine self service.
Anche sul tram non te devi menà per arrivare all'obliteratrice. Ogni tanto salgono i controllori a controllare e basta.
A ripensarci avere creduto gratuita la navetta che va dell'aeroporto alla stazione dei treni, solo perchè non avevo visto come timbrare il biglietto, fu un vero errore, anzi un furto, all'italiana :-)
Francoforte inizia a sorprendermi, non fosse per la lingua altrimenti avrei scritto "Frankfurt beginnt zu begeistern" (grazie google translate)



UPDATE....
Il resto dei capitoli nel mio nuovo libro!
Me felice :-)

mercoledì 16 maggio 2012

Le tedesche

07. 27 aprile, 16:30 - soleggiato
Va aperto un piccolo capitolo sulle tedesche, comunque. Perchè è da ore che ci penso, da quando sono sceso in territorio straniero.
Le tedesche sono belle, innegabile. Non tutte ma moltissime. Non parlo  di bellezze tipo top model o miss universo.
Io preferisco sempre le italiane le quali si mangiano le avversarie... ecco, a parte la mora e la bionda passatemi davanti ora...
Dicevo che le tedesche hanno degli occhi e dei sorrisi che a me personalmente fanno tornare indietro di oltre vent'anni e alle prime vacanze da adolescente a riccione.
Sia ben chiaro che non sto puntando le sedicenni di Francoforte... semmai le madri e le sorelle più grandi... ma non sono qui per questo.
Mi sembra però di aver ritrovato qualcosa, un senso di bellezza innocente e quasi primordiale, tanto più che come allora il tedesco non lo conosco e il primo approccio può essere stabilito appunto con sguardi e sorrisi.
Non ho ancora bevuto una birra oggi; voglio aspettare Antonio.
Sarà meglio conosca una buona birreria frequentata da giovani bellezze locali, che ho voglia di bere un po' di spensieratezza dei tempi andati.
Prosit!



martedì 15 maggio 2012

La Zeil e il fiume

06. 27 aprile, 15:00 - Leggermente nuvolo
Dovendo aspettare qualche ora giro a casaccio.
E finalmente trovo la Zeil, la strada commerciale più importante della città con “tutte le marche del mondo”, con “tutti gli standard di turisti”, con “tutti gli odori possibili”. Ecco la civiltà, ecco l’euro che gira.
Ero solo nella (euro) zona sbagliata. Ora posso fare il turista.
La via è abbastanza lunga e finisce in una grossa piazza adibita a mercato. Per la serie: se non avevi i soldi nelle multicateneinternazionali provaci con i liberi professionisti.
Controllo la mappa per virare rotta verso il fiume Meno.
Faccio tutta via del Ciabattino Kurt (Kurt Schumacher Strasse) ed arrivo sul fiume.
E mi sento un po’ a casa.
Il Lungomeno... certo non suona bene come Lungotevere o Lungarno ma in qualche modo faranno anche qui per dire che vanno a fare una passeggiata sul fiume della città.
Il tempo va passato quindi continuo a casaccio verso l’interno.
Incontro un cantiere per un nuovo complesso residenziale proprio dietro i grandi grattacieli che dominano la città. Un braccio meccanico sta raccogliendo tutto il ferro recuperato dalla demolizione e lo posa in un container con una rabbia incredibile. Prende il ferro, lo strizza, lo schiaccia, lo pesta e lo butta su altro ferro già ucciso. Forse l’operaio da bambino sognava di fare questo e si sta divertendo come un matto... questa città forse un po’ di follia nascosta ce l’ha. Girando ho avuto questa impressione.
La conferma mi arriva dopo dieci minuti appena. Attraverso la zona dei ristoranti italiani e trovo una panchina a riposare un po’ le gambe. In lontananza sento una musica dell’est che si avvicina.
Passa un auto rossa tipo quella di Starsky e Huch ma gli interni sono tutti in pelliccia sintetica. Anche il volante. Alla guida una donna di mezza età con un fine senso estetico e vista la sigaretta in bocca anche uno sprezzante senso del pericolo.

L'inizio della Zeil

venerdì 11 maggio 2012

Goethe

05. 27 aprile, 14:10 - leggeri rovesci
Antonio mi fa sapere che prima delle 17:30 non si libera perché ha un po’ di riunioni da fare. Per pranzo decido quindi per la cosa meno ovvia: un doppio wopper (colpa di Diego De Silva e il suo romanzo appena finito in aereo in cui cita una nota catena fast-andfurios-food).
Torno verso la stazione e mi faccio fare il pacchetto da portar via con il mio inglese da sopravvivenza: bere, mangiare, dormire.
Uscito nuovamente dalla stazione mi dirigo verso il parchetto dell’euro, che detto così sembra un modo di dire abituale come “andiamo all’eurospin” o “ci vediamo al parcheggio dell’eurocine”.
Io intendo proprio il parchetto dell’euro, quello grande, mondiale, che inquadrano tutte le telecamere quando si parla di BCE. Una cosa che sembrava un luogo dell’anima ed ora è realtà.
Per andarci cambio strada e faccio una parallela di quella già vista: welcome to Amsterdam, zona rossa. Casinò, motel, pussy bar, karaoke, facce poco raccomandabili ed energumeni di vari nazionalità arabeggianti che sputano in terra.
Devo riuscire a tirar fuori la mia miglior faccia di cazzo che posso perché i loschi figuri quasi si girano al mio passaggio mentre i borghesi che mi incrociano cambiano la faccia passando dal sereno al preoccupato. Chiedo scusa al contribuente francomenista. Se uscirà mai uscirà in libreria questo lo potranno detrarre dalle tasse.
Mangio e sotto un’odiosa, ma neanche troppo, pioggerella cerca un posto coperto.
Camminando smette di piovere, ovviamente, e mi convinco che mi dovrò abituare a questo clima per qualche giorno.
Arrivo ad una grande piazza. Piazza... piazza... la Peppa!
La segnaletica delle vie non è come da noi. Cerco ma non trovo il nome. Forse sono così avanti si legge dall’alto con l’elicottero. Vedi mai che i sampietrini di colore diverso formino il nome. Mah.
C’è un monumento, delle fontanelle con delle statue di tre illustri ignoti con la faccia uguale. Magari è dedicata a Goethe. Sul cellulare ho l’immagine di una cartina di Francoforte scannerizzata. Cerco a tentativi e la trovo: Goethe Platz.
Mi piacerebbe fare una foto carina a questo monumento ma è da mezz’ora che la gente ci si siede sui gradini e ci fa quello che gli pare. Dalle telefonate al picnic proprio. Deve essere una cosa rituale o un po’ banale; da fanatici che da fastidio agli altri turisti... come urlare “eco” in una grotta durante una gita scolastica. Se sei una persona civile risparmi tutti del tuo protagonismo.
Poco più avanti, andandomene, la trovo, la statua di Goethe.
E’ immensa.
E non se la fila nessuno.


giovedì 10 maggio 2012

Francoforte

04. 27 aprile, 13:00 - nuvolo
Arrivo in città.
La stazione mi ricorda un po’ Milano centrale. Ferro e marmo. Chissà chi ha copiato chi...
Esco all’aperto e decido di tirare dritto, così a naso. Non nel senso di droga ma verso i grattacieli del potere e del denaro.
Il mio amico, ed ex collega, Antonio lavora lì; ma non mi risulta ancora possa decidere del mondo... diamogli fiducia.
La strada che porta all’Euro è piena di qualunque tipo di locale e ci sono più di un sexyworld con camere. Negozi erotici forniti di tutto... ma proprio tutto! Ci entrano per lo più signori sui 65 anni. Qui la pensione sanno come fargliela spendere con un sorriso.
Cammino verso il centro ipotetico della città. Non sono un esperto di architettura ma qui hanno in testa vari stili e hanno deciso di alternarli per le vie. A fianco ad una casa in marmo degli anni 30 ci puoi trovare un edificio quadrato tutto di vetro e poi una casa con tetto a punta in stile bavarese o alto atesino. De gustibus. Speriamo mi stupiscano sul fiume Meno.
A proposito di meno... qui fanno a meno delle strisce pedonali come le conosciamo noi. Ci sono aree delimitate da tratteggi. E i semafori pedonali sono di due colori e basta: rosso e verde. Niente giallo per avvisarti. La crisi comincia proprio dal basso?
Vedo un parchetto e mi siedo. Un ragazzo cammina sull’erba e va verso delle scalette che non si capisce bene cosa servano in un parco. Vedo che armeggia con la zip dei pantaloni e sparisce sotto terra. Dopo un minuto riemerge risistemandosi la patta.
Ora ho capito perché l’acqua costa così tanto qui: per evitare un disastro!

mercoledì 9 maggio 2012

Avvicinamento

03. 27 aprile, 11:40 - leggermente nuvolo
Sono finalmente altrove (citando l’amico Valerio Millefoglie).
Giro un po’ finche riesco a trovare l’autobus che porta alla stazione ferroviaria. Ci salgo e mi sistemo in piedi da un parte.
Non passa molto che il giovane giapponese con i calzini bianchi arrivi. Si mette davanti all’autobus e fa una bella foto alla giapponese. Che bello, penso, finirò nel suo album delle vacanze (decido quindi che è in vacanza e non un super consulente della BCE).
Mentre penso a questo passa un suo connazionale che fuma. E fuma male, in modo teatrale...
Ma i giapponesi fumano?
A memoria è il primo che vedo, giuro. Forse in qualche film ma anche lì ricordo che la sigaretta non la sapevano tenere. Non ce l’hanno nel DNA come noi europei. Forse faranno i rutti più grossi del mondo grazie ad una delle loro japposdrink ma è meglio se gli bandiscono le sigarette - a meno di essere attori.
L’autobus parte. Le aiuole e i prati vicino alle strade sono sporche come da noi tra mozziconi e carte. Niente senso di inferiorità. Sta pulizia nordica non la vedo.
Faccio caso ai semafori: enormi dove aspettano o passano migliaia di mercedes e volzwagen. C’è un esasperazione di auto nazionali.
Costeggiamo palazzoni prefabbricati. Anneriti, moderni di un moderno ma più proposto. Il cielo non sembra convintissimo in questa periferia della città.
Ma dove sono? Tra Ivrea e Torino?

martedì 8 maggio 2012

In volo

02. 27 aprile, 9:35 - soleggiato
Chissà perché nel momento preciso in cui l’aereo è sulla pista di decollo con i motori al massimo, a oltre 400 km all’ora - suppongo - e sta per alzarsi fai caso a dettagli prima insignificanti e che in quell’istante ti sembrano addirittura nefasti...
- insegna luminosa di sicurezza (che non riesci a leggere) vicino alle porte che si accende e spegne a ritmo irregolare quasi fosse un cortocircuito;
- riflessi di luce che si muovono vicino alla cabina di pilotaggio (non importa se c’è il sole o no);
- sibilo proveniente dal motore di destra e tu sei seduto nella parte sinistra e non puoi accertarti dal finestrino se sia un bene o un male (ti investi immediatamente del titolo di miglior ingegnere aerospaziale, uno di quelli che dal rumore del rumore capisce tutto, che sia un boing 747 o una vespa px80).
Nel mentre mi faccio la solita considerazione da italiano medio sull’italiano medio: i piloti italiani parlano un inglese pessimo, biascicato e svogliato.
Nulla a che vedere con il loro tedesco: è da ritiro brevetto!
Mentre leggo Diego De Silva, per tenere in allenamento il mio cinico disincanto quotidiano, mi accorgo che il ragazzo giapponese vicino a me, e che sta lavorando al computer - forse un super consulente della BCE - ha le calze di spugna bianca ai piedi...
Non ci si può più fidare nemmeno dei passeggeri.

lunedì 7 maggio 2012

La partenza

01. 27 aprile, 9:05 - soleggiato
Il viaggio comincia assonnato... troppo assonnato.
Ho rischiato di perdere il volo.
Mi ero messo le cuffie e non ho sentito il cambio di gate. Loro non si sono molto impegnati  a ripeterlo, i display informativi non funzionavano e io... sono un coglione, ecco. Imbambolato a guardare una roscetta di fronte a me.
Quando ci siamo messi in fila sembrava tutto ok, a parte il display fermo sul volo delle 7:10 per Praga (che è già un po’ che medito come visita, per vari motivi - “qualcuno sa perché”).
Poi quelle voci continue che parlavano di Atene mi hanno un po’ insospettito. Ho resistito a chiedere e cercato una soluzione senza chiedere come fanno tutti gli uomini quando si perdono.
Dopo novanta secondi, in zona cesarini per l’imbarco, ho chiesto ad un altro uomo, mica alla signora al cellulare che continuava a ripere “Atene Atene Atene”!
Lì in fila il duro ritorno alla realtà: Atene... crisi... reagire...
Una corsa tra tutti i gate e finalmente al D3 c’era scritto Francoforte, per la precisione Alitalia AZ0400 Frankfurt 9:05.
Erano le 9:00. Mi sono imbarcato senza fare fila ma con una montagna d’ansia.
“Mi rilasserò guardando fuori dal finestrino” pensai.
Sbagliato.
Il mio posto lato finestrino era stato rubato da una coppia di anziani.
E’ così mi son seduto lato corridoio, in un altro posto.
Un altro posto...
La cintura era allacciata e il tavolino richiuso: ci stavo andando.

giovedì 3 maggio 2012

E' finita la crisi?

La mia si.
Questo diario racconterà di un viaggio nel cuore della crisi economica... a Francoforte.
Sarà il pretesto per raccontare altro, un viaggio nel mio universo (che a chiamarlo solo cuore non ce la faccio).

"E poi dicono che l'euro sta bene... C'è già il pronto soccorso!"